Immigrazione: fenomeno positivo o negativo?
di Matteo Mello Grand
L'immigrazione è uno dei temi di attualità più conosciuti e importanti in Italia e nel resto del mondo. E' un tema che coinvolge più o meno tutti noi e che fornisce pure un ottimo dividendo politico. Possiamo dividere l'immigrazione in due grosse categorie: quella regolare e quella clandestina. La prima categoria di immigrazione è positiva e sicura mentre la seconda è molto pericolosa e spesso usata per trasportare oggetti vietati o stupefacenti. La maggiore fonte di immigrati clandestini per l'Italia è l'Africa, dalla quale negli ultimi 5 anni sono arrivati più centinaia di migliaia di uomini tramite barconi che molto spesso affondano. Questo disperato flusso ha portato negli ultimi 5 anni alla morte di più di 10'000 persone, oltre 5 persone ogni giorno. La domanda che dunque ci viene spontanea è: "questo sacrificio ci conviene veramente?" Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare diversi contesti: la sicurezza, l'economia, la natalità e la cultura.
1) SICUREZZA: dal punto di vista della sicurezza gli immigrati non aiutano per niente gli italiani: essi infatti effettuano il 30% dei reati, percentuale molto alta rispetto al numero di stranieri in Italia cioè il 9%. Inoltre, secondo il rapporto annuale sulla sicurezza del parlamento del 2017 (ultimo pubblicato), ogni 7 stranieri uno ha commesso un reato. Per gli italiani invece il rapporto è molto diverso: ogni 32 italiani uno nel 2017 ha commesso un reato.
2) L'ECONOMIA: L'accoglienza solo degli immigrati clandestini è costata a tutti noi negli ultimi anni 4 miliardi ogni anno, soldi che in uno stato con 5 milioni di poveri e con un tasso di disoccupazione al 10% sono essenziali. Dunque anche dal punto di vista economico non conviene una grande immigrazione. Inoltre questi ragazzi, abituati a vivere con pochi soldi al giorno, sono disposti a lavorare per pochi Euro all'ora in nero. Facendo ciò negli ultimi anni i lavoratori italiani si sono trovati di fronte una spietata concorrenza in particolare nel settore primario.
3) LA NATALITÀ: un grande flusso migratorio verso l'Italia porterebbe molti giovani e quindi abbasserebbe l'età media dei cittadini italiani, riportando l'Italia un paese.
4) LA CULTURA: una grande immigrazione porterebbe in Italia culture africane e asiatiche che sostituirebbero quella italiana che vanta una longevità di 3000 anni. Dunque se decidessimo di accogliere ogni anno centinaia di migliaia di immigrati riusciremmo a fare aumentare la popolazione italiana notevolmente, in compenso però la criminalità nel nostro paese aumenterebbe notevolmente e ci troveremmo in una situazione in cui tutti i contadini e i lavoratori terrieri sono sottopagati e pagati in nero. Inoltre la grandissima e importantissima cultura italiana verrebbe soppressa e sostituita da nuove tradizioni estere appena nate.
Arriviamo quindi alla conclusione che l'immigrazione non conviene assolutamente al nostro paese e che forse sarebbe una buona idea investire quei 4 miliardi sui giovani, per permettere loro di creare una famiglia e di comprarsi una casa, mantenendo anche la nostra cultura e le nostre tradizioni.